Francavilla, dopo 50 anni si ritrovano i ragazzi del San Paolo, il merito e' di 'Nduccio

 

Dopo mezzo secolo si sono ritrovati a Francavilla al Mare gli ex allievi della scuola media del Seminario della Pia Società San Paolo, attiva in città tra gli anni cinquanta e settanta.

Un incontro inatteso, nato quasi per caso grazie a una chat creata il 14 ottobre 2025 dal comico abruzzese 'Nduccio, al secolo Germano D'Aurelio.

Da pochi numeri iniziali, nel giro di una settimana il gruppo si e' ampliato a dismisura, fino a raccogliere decine e decine di persone che, tra il 1950 e il 1973, avevano condiviso quell'esperienza formativa.

A rendere ancora più significativo il ritrovo e' stato il luogo scelto per l'appuntamento: Villa Maria, in contrada Pretoro.

L'odierno Hotel Spa occupa proprio gli edifici costruiti in origine dai Paolini per accogliere i giovani studenti affidato alla loro opera educativa.

E' qui che molti di loro, oltre a studiare e a vivere la quotidianità del seminario, avevano mosso i primi passi nella tipografia delle Edizioni Paolini, un'esperienza di lavoro che per diversi ragazzi si e' poi trasformata in una vera e propria direzione di vita.

Oggi non vogliono essere chiamati "ex paolini": si definiscono semplicemente "i ragazzi della San Paolo", nome scelto anche per la loro chat.

Il legame con quell'ambiente non si e' mai del tutto dissolto, come dimostra la partecipazione di alcuni di loro, a fine novembre, all'inaugurazione del busto del Beato Giacomo Alberione a Chieti Scalo.

Alberione, fondatore nel 1915 della Società San Paolo Alba, fu un sacerdote visionario, capace di immaginare già agli inizi del Novecento un apostolato attraverso gli strumenti più moderni della comunicazione: allora libri e giornali, radio e televisione.

Il 6 dicembre 2025, sempre a Villa Maria, in cinquanta hanno preso parte alla rimpatriata.

Più che un tuffo nei ricordi, e' stata l'occasione per condividere i percorsi personali intrapresi dopo quell'esperienza comune.

Oggi sono impiegati, artigiani, imprenditori, professionisti, medici, giornalisti, artisti: un mosaico di vite diverse, arrivate da ogni parte d'Italia, con un forte nucleo abruzzese e persino qualche partecipazione dall'estero, seppur a distanza.

Dalle loro testimonianze sono affiorati episodi rimasti nascosti per decenni, emozioni rinnovate e aneddoti che il tempo aveva sepolti.

Al di là della nostalgia, tutti hanno riconosciuto un elemento condiviso: quegli anni di seminario con i loro aspetti, positivi e inevitabili difficoltà - hanno contribuito a forgiare il carattere e le capacità relazionali e lavorative di ciascuno.

Un patrimonio umano che, cinquant'anni dopo, continua a unirli.

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